Gemma Rocchi: “Porto avanti l’eredità trasmessa da mia nonna, simbolo dell’ospitalità caprese”

Una tradizione che si rimanda da oltre 80 anni. Una lunga storia di amore e radici che dalla piazzetta di Capri, continua  oggi a Marina Grande. La parola d’ordine “Da Gemma” era e continua ad essere l’ospitalità. Come la nonna, Gemma Rocchi vuole far sentire a casa i propri clienti. Una location mozzafiato, in uno degli specchi di acqua più belli dell’isola. Una posizione strategica, a due passi dal porto, dove godere del mare cristallino e della buona cucina. Il beach Club “Le Ondine”, il lounge bar e il ristorante Da Gemma sono punti di riferimento, per vivere a pieno il mood caprese.  Gemma guarda con orgoglio il passato, riportandolo al presente con innovazione, restando fedele ai valori trasmessii da nonna Gemma.

Gemma, quali sono i punti di forza del Ristorante e del Beach Club?

Ci troviamo in un’oasi felice, in una zona centrale ma meno caotica di Marina Grande. A due passi dal porto, il nostro locale è raggiungibile comodamente con la funicolare, taxi e vari mezzi. Altro punto di forza è il mare cristallino, chi conosce l’isola sa che per un gioco di correnti a Marina Grande c’è l’acqua più pulita. Il nostro Beach Club dispone di un deposito bagagli, dotato di videosorveglianza. Inoltre, il nostro Lounge Bar serve colazioni dalla mattina alle 9 e 30 e accompagna i clienti fino all’aperitivo. Mentre la cucina è aperta dalle 11 alle 18, per soddisfare ogni esigenza, per poi riaprire per la cena.

Quando nasce il ristorante Da Gemma a Marina Grande?

Da maggio del 2016. Dopo aver effettuato un’importante ristrutturazione di un locale già esistente, mi sembrava doveroso servirmi della collaborazione di uno chef stellato, per realizzare il ristorante che avevo sempre sognato. Lo chef Peppe Guida ha rispecchiato la mia concezione di cucina, che va oltre il numero delle stelle. Piatti non sofisticati, ma genuini.

La tradizione riproposta in chiave moderna…

Esatto, questa è la nostra filosofia. La rivisitazione di antiche ricette con un tocco di attualità. Ad esempio, anche lo Spaghetto “Gemma” che faceva mia nonna viene servito con un pizzico di innovazione. I nostri sembrano piatti semplici, ma dietro c’è un grande lavoro.

Nonna Gemma un’eredità che ti porti dentro e dietro. Un onere o un onore?

Sicuramente un onore, mia nonna Gemma è stata sinonimo dell’ospitalità caprese. Parliamo di un tipo di ristorazione che da un po’ è claudicante a Capri. In piazzetta Gemma funzionava non solo per la buona cucina, ma perché ad accoglierti c’era un’ottima padrona di casa che con semplicità e calore umano ti faceva sentire a casa. Infatti, non a caso andavamo avventori da tutte le parti del mondo e anche d’un certo calibro. Non voglio emulare nonna Gemma perché è stata unica nel suo modo di fare.

Cosa ti sei portata dietro di tutto questo?

L’ospitalità, questo modo di fare così caloroso. Un’accoglienza non artefatta, non costruita viene dalle viscere, viene tramandata col DNA. Era una caratteristica di mia nonna Gemma, di mia madre e dicono che appartiene anche a me.